martedì, ottobre 03, 2006

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE "DIR"



Minimalismo e subacqueo idrodinamico
Tutti i subacquei dovrebbero rendere il proprio equipaggiamento più pulito possibile, in modo di ridurre la resistenza all'acqua ed aumentare l'efficienza. Non bisognerebbe lasciar penzolare o sporgere niente dal corpo del sub, perché oltre alla resistenza aumenterebbe il rischio di impigliarsi.

Nelle immersioni in acque libere, questi impigli possono essere dovuti a lenze, cavi, cime o coralli. In grotta, invece, oggetti penzolanti possono agganciarsi al cavo guida, o strisciare su fondali limacciosi, disturbandone la visibilità. Indipendentemente dall'ambiente, un subacqueo con una configurazione pulita è più sicuro ed efficiente. Ma l'attenzione al concetto di pulizia varia grandemente da subacqueo a subacqueo. Un esempio potrebbe essere quello di molti sub che ritengono puliti se stessi e la propria attrezzatura, che poi lasciano penzolare liberamente le lampade di scorta o altro materiale dalle loro bombole.

Tutta l'attrezzatura deve essere fissata, per ridurre veramente le possibilità di impigliarsi; inoltre, un subacqueo configurato correttamente, deve sforzarsi per migliorare ulteriormente la pulizia e l'efficienza. Per esempio, le fruste dovrebbero essere configurate in modo tale da semplificare anche l'accesso ai rubinetti e non solo per ridurre la possibilità di impigliarsi. In generale i subacquei devono vedere attentamente tutto l'insieme e non solo come le varie parti si collegano. L'equipaggiamento deve essere un insieme unico, non una raccolta di oggetti disponibili messi insieme alla carlona.

Più equipaggiamento non sempre è la cosa migliore. La cosa migliore è portare tutto e solo quello che serve. Questo concetto non vuol dire rinunciare all'uso di alcun oggetto importante per l'immersione. Per esempio, il WKPP utilizza il sistema del minimalismo DIR in tutte le forme di immersione: dal video, alla fotosub, alle attività di ricerca, alle esplorazioni estreme, questi sub sono obbligati a operare delle scelte su quale attrezzatura faciliterà la missione e quale dovrà restare a casa.

Foto: Claudio Provenzani

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